PSILLIO

PSILLIO

PSILLIO

(Plantago indica L.)

Lassativo meccanico ed ipocolesterolemizzante.

STORIA
Botanicamente equivalente alla Plantago arenaria Waldst. et Kit., i semi di questa pianta sono presenti in tutti i bazar d’India; fa parte dei lassativi di massa. Il nome Piantaggine si riferisce generalmente ad alcune specie di piante appartenenti alla famiglia delle Plantaginaceae dotate di proprietà e usi pressoché simili. La mucillagine dello psillio ha una marcata funzione emolliente, antiflogistica e regolatrice della funzionalità e del transito intestinale. I semi riescono ad aumentare il proprio volume in acqua fino a 30 volte il loro peso. Questa capacità di facilitare lo svuotamento dell’intestino e la defecazione è chiamata “bulk forming”, tipica dei lassativi che aumentano ed ammorbidiscono la massa fecale (detti “meccanici”); particolarmente apprezzati per la loro sicurezza ed efficacia, perché puliscono al loro passaggio le pareti intestinali e facilitano l’evacuazione. Aumentano inoltre la quota di acidi grassi a corta catena (SCFA) responsabili dell’effetto antifermentativo a livello intestinale.

DROGA
Semi neri.

COSTITUENTI ATTIVI
Proteine, lipidi (8,5-10%), steroli, triterpeni, aucuboside (iridoide); mucillagini, solo nella cuticola (fino al 30%): 85% di polisaccaridi solubili (>% D-xylosio).

USO DEL PREPARATO
Stitichezza, coliti, costipazione cronica ed ipercolesterolemia (-5%).

DOSE CONSIGLIATA
10-30g/die; due cucchiai (circa 15g) in circa 350ml (due bicchieri d’acqua) per 10 minuti, alternativamente lasciare rigonfiare 10g di semi in 100 ml di acqua ed ingerire il tutto bevendoci dietro 200ml di liquido.

DROGHE ASSOCIATIVE
Piante del genere Psyllium (P. psyllium), Aloe barbadensis, Rhamnus frangula, Rheum officinale, Cassia angustifolia, Linum usitatissimum e Rhamnus purshiana.

PRECAUZIONI D’USO
Assumere la droga con apporto idrico sufficiente per evitare ostruzioni intestinali. La droga è controindicata in caso di sindrome occlusiva o di sindrome dolorosa addominale ad eziologia varia o non precisata, in caso di lesioni stenotiche o aderenze del tratto gastrointestinale, nausea, vomito, perdite ematiche rettali, atonia del colon ed ulcere. Usare con prudenza in caso di megacolon a causa delle alterazioni della motilità del colon. Non assumere quando il paziente è allettato. Si possono verificare, nei primi giorni di trattamento, con remissione spontanea, flatulenza e meteorismo. Solo in caso di sovraddosaggio, si può verificare gonfiore gastrico con nausea, vomito e tensione addominale. Rare le manifestazioni a carattere allergico per inalazione della polvere. I semi possono essere utilizzati in gravidanza; se somministrati a bambini la dose deve essere modulata dal 33% al 50%; l’EMEA consiglia di evitare la somministrazione prima dei 6 anni. La co-somministrazione di farmaci, vitamine e minerali può essere interferito. Contiene fitati:riduce quindi l’assorbimento di Ca²⁺, Fe²⁺, Zn²⁺, Mg²⁺.