ECHINACEA ANGUSTIFOLIA

ECHINACEA ANGUSTIFOLIA

ECHINACEA ANGUSTIFOLIA

(Echinacea angustifolia DC.)

Preventiva e sinergica nella cura delle malattie da raffreddamento, immunomodulante/stimolante*,stimolante la fagocitosi e aumento della chemiotassi dei leucociti, antinfettiva urinaria°, antivirale° (H. genitale/labiale), antinfiammatoria*, antiossidante#  e vulneraria°.

STORIA
presenta al centro una brattea rigida e acuminata dalla quale deriva il nome greco “echinos” che significa riccio. I colori dell’infiorescenza vanno dal rosa al porpora e fanno dell’Echinacea anche una pianta ornamentale. L’uso medicinale della pianta si deve ai nativi Americani del Nord (Cheyenne, Comanche, Dakota, Ponca, Crow e Winnebago); essi la utilizzavano per varie affezioni e disagi, dai morsi di serpente a sonagli, per guarire ferite, ustioni, ascessi e punture di insetto fino al mal di denti; è interessante osservare che l’areale di distribuzione di Echinacea si sia modificato in base al consumo dei popoli nomadi che la utilizzavano maggiormente. Particolarmente importante nella risoluzione delle malattie da raffreddamento, la sua efficacia è stata comprovata da più di 400 studi. L’estratto di Echinacea è capace di proteggere e rafforzare la quota di acido jaluronico all’interno del tessuto cutaneo aumentandone la capacità di rigenerazione e mantenimento nei tessuti. Oltre a stabilizzare l’acido jaluronico, Echinacea stimola anche la crescita dei fibroblasti e la sintesi dei glucosaminoglicani, che determina un sinergismo nella cicatrizzazione cutanea. Echinacea esercita anche un leggero effetto cortisonico dovuto alla componente polisaccaridica presente nella radice.

DROGA
radici.

COSTITUENTI ATTIVI
composti polifenolici# di cui acido caffeico, clorogenico e acidi dicaffeil-chinici; acidi derivati dell’acido tartrico ed echinacoside; composti alifatici insaturi di cui alchilamidi e isobutilamidi di acidi polienici; polisaccaridi*; alcaloidi pirrolozidinici di cui tussilagina e isotussilagina; flavonoidi° (fino allo 0,5%):  luteolina, kaempferolo, quercetina, apigenina…; olio essenziale fino all’1,5%° ; LCFA, polieni e glicoproteine.

USO DELLA TISANA
antinfluenzale, decongestionante prime vie respiratorie, immunostimolante e vulneraria.

DOSE CONSIGLIATA
infuso: 1g di radice in 150ml per 10 minuti; decotto: far bollire per 5-10 minuti 1g di radice in 200ml di acqua.

DROGHE ASSOCIATIVE
per l’effetto immunomodulante Tabebuja impetiginosa, Urtica dioica, Uncaria tomentosa, Epilobium parviflorum (2009) e Astragalus membranaceus. Per il contenuto in Vit. C, nella risoluzione di congestioni delle vie aeree (Brigo e Belaiche): Rosa canina, Citrus ssp., Lycium barbarum, Coriandrum saiivum, Melissa officinalis, Propoli, Cochlearia armoracia (Rafano), Nasturtium officinale (Crescione), Rubus idaeus (Lampone) e Ribes nigrum.

PRECAUZIONI D’USO
nessuna alla posologia d’uso, tranne soggetti idiosincrasici o allergici alle Asteraceae. Si consiglia l’uso inferiore ai dieci giorni mensili. Controindicata in presenza di malattie progressive quali collagenopatie, leucosi, sclerosi multipla, TBC, HIV, malattie autoimmuni e patologie epatiche (presenza di alcaloidi). Non utilizzare in cura con immunosoppressori per effetto additivo. Non utilizzare insieme a farmaci steroidei anabolizzanti, amiodarone, metotrexato, ketoconazolo. Per inibizione di diverse isoforme del citocromo CYP450 (consultare il medico).