EQUISETO

EQUISETO

EQUISETO

(Equisetum arvense L.)

Remineralizzante, diuretica, emopoietica, emostatica, astringente, idruretica, osteotrofica, onicotrofica, anemie secondarie e  promuovente la crescita; arteriosclerosi e renella; antiossidante (2008), antiedemigena, analgesica e antinfiammatoria (artrite reumatoide).

STORIA
detto anche “coda cavallina”, anche se conosciuto dagli antichi, non ebbe un uso razionale, almeno   nei testi di Dioscoride e Plinio il Vecchio (I sec. d.C.). Nel Medioevo Sant’Alberto “il grande” (XII sec d.C.) parla del suo potere emostatico. Nei secoli seguenti cadde in disuso finchè Kneipp, 1890, la proclamò unico ed insostituibile rimedio contro le emorragie. Molti medici hanno poi riconosciuto l’attività di questa “malerba” nel trattamento della TBC.  Galeno (II sec d.C.) raccomandava la coda cavallina nel trattamento delle lesioni tendinee post-traumatiche. Il Mattioli nel suo Herbario, XVI sec. d.C., riporta un uso popolare senese: in Quaresima, veniva lessato e poi fritto al posto del pesce. Vogel nel suo Materiae Medicae, 1760, consiglia in caso di emorragia un decotto. Grazie agli studi del Dott. Gibelli, chirurgo genovese contemporaneo, si è compreso che gli estratti di Equiseto pianta fresca avevano, oltre alle ben note proprietà, azione emopoietica, se trattate al di sotto dei 50°C. I flavonoidi in sinergia con il Si⁴⁺ del fitocomplesso, determinano una attività maggiorata degli osteoblasti e una diminuzione di attività da parte degli osteoclasti. I silico-derivati che interessano l’assorbimento umano sono gli organosilicati, il 10% sul totale minerale della pianta, i quali promuovono il recupero osseo, connettivale tendineo post-traumatico e in caso di osteoporosi (anche in menopausa).

DROGA
fusti sterili.

COSTITUENTI ATTIVI
sostanze minerali di K⁺, Mn²⁺, Se²⁺ ( 15-20% delle ceneri): 5-10% silicio (SiO₂); steroli, acido ascorbico e fenoli: acidi cinnamici, acidi dicaffeiltartrici…; flavonoidi e alcaloidi (tracce di nicotina e palustrine, tossiche, solo in Equisetum palustre).

USO DELLA TISANA
rimineralizzante, idruretica, emostatica, anemie secondarie, renella e osteotrofica.

DOSE CONSIGLIATA
2-3g di droga per tazza d’acqua bollente (250ml); lasciare bollire 5 minuti e filtrare dopo 10-15 minuti, 3 tazze al dì.

DROGHE ASSOCIATIVE
Urtica dioica e Angelica archangelica nelle terapie adiuvanti le anemie secondarie.

PRECAUZIONI D’USO
nessuna alla posologia indicata per uso umano, tranne soggetti idiosincrasici. Negli allevamenti di bestiame, specialmente equino, occorre fare attenzione alla specie E. palustre, in quanto il consumo da parte dell’animale lo espone ad un pericolo concreto di avitaminosi di tipo B indotta dagli alcaloidi palustrine, che porta a perdita di coordinazione motoria.