GRAMIGNA
(Agropyron repens Beauv.)
STORIA
Deriva da graminis = stelo d’erba, a sua volta derivante da gradior= camminare, allusione alla propagazione vegetativa dei rizomi. Già Plinio e Dioscoride (I sec. d.C.) utilizzavano questa pianta per facilitare la diuresi, dissolvere i calcoli renali e guarire le infiammazioni vescicali. Caduta in disuso nel Medioevo, tornò in auge nel XVII sec. d.C. È una pianta infestante molto comune e famosa per la difficoltà di estirpazione. Infesta i campi producendo notevoli danni alle colture, in quanto sottrae spazio e nutrimento alle piante. La Gramigna è anche conosciuta come “grano delle formiche” e “dente canino”. In passato è stato utilizzato per fare il pane, la birra e come succedaneo del caffè (radice). E’ considerata una pianta sacra dagli induisti; non teme la siccità.
DROGA
Rizoma.
COSTITUENTI ATTIVI
Polisaccaridi: triticina°#, polimero del fruttosio (5-8%), mucillagini (11%), amido, mannite, saponine, inositolo, olio essenziale (0,01-0,05%) di cui agropirene* 95%; vanilloside# (glicoside della vanillina), acido silicico, Sali di potassio° e Fe²⁺.
USO DELLA TISANA
Diuretica°, infiammazioni genitourinarie (Commissione E), antireumatica e antimicrobica* utile in caso di profilassi e stabilizzazione in caso di cistiti.
DOSE CONSIGLIATA
Infuso: 3-5g di droga per tazza d’acqua bollente, filtrare dopo 5-10 minuti; decotto (infiammazioni urinarie o crisi gottose): 1 cucchiaino di droga per tazza di decotto, 10 minuti di ebollizione, con l’accortezza di filtrare e aggiungere l’acqua dopo un minuto di decozione; risulterà così meno amara, dolcificare a piacere; più tazze al giorno.
DROGHE ASSOCIATIVE
Nel caso di soggetti ipertesi in associazione ad altre droghe ipotensive quali Crataegus oxyachantha, Olea europea etc.. Specie composta per tisana alla Gramigna (Renella, F.U.): Graminis rhizoma, Betulae folium, Solidaginis herba, Ononidis radix et Liquiritae radix (20% ana), Infuso al 3%; una tazza 3 volte al giorno, lontano dai pasti.
PRECAUZIONI D’USO
Nessuna alla posologia indicata; porre attenzione in soggetti in trattamento con farmaci diuretici per possibile sommazione d’effetto. Evitare l’uso in caso di edema periferico causato da insufficienza cardiaca o renale.