MENTA PIPERITA

MENTA PIPERITA

MENTA PIPERITA

(Mentha piperita L.)

Antispasmodica g.i., analgesica, carminativa, coleretica, antisettica e antinfiammatoria, normorreica, sedativa e tonica.

STORIA
Citata nella mitologia Romana, la fanciulla venne trasformata in pianta per gelosia di Proserpina nei confronti di Plutone che non la considerava. È nominata anche nella Bibbia (Mt.23, 23). Marziale chiamava la menta “ructatrix”; Ippocrate (V sec. a.C.) ed Aristotele (IV sec. a.C.) la consideravano anafrodisiaca; nel XII sec. d.C. furono definite le proprietà del fitocomplesso: “capace di ristabilire le funzioni dello stomaco, facilitare la digestione […], sopprimere anche le flatulenze, alleviare i dolori della colica”. Mattioli (XV sec. d.C.) la riteneva atta ai “giochi d’amore”. Esistono in natura circa 600 varietà della pianta, non se ne ha memoria scritta come aroma culinario fino al XVII sec- dC. Il primato, ampiamente rivendicato, è degli inglesi. È ad oggi, uno degli aromi più riconoscibili e diffusi al mondo. Ampi studi sono disponibili per gli estratti di menta piperita (olio essenziale) nella prevenzione/stabilizzazione/cura di svariate patologie ed anche nelle tecniche diagnostiche quali: sindrome del colon irritabile (IBS), batteriosi intestinale, ansia, nevralgia posterpetica, policistosi ovarica (PCO), stress lavorativo (interessante l’effetto inalatorio, broncodilatatorio, antispasmodico e ansiolitico, in modo simile a quello riscontrato con Boswellia Carterii), nausea postoperatoria, allattamento problematico, carie dentaria, TBC (complementare al tr. farmacologico), BPCO (riduzione dell’infiammazione polmonare in vivo), tumori (riduzione delle vampate e valido tonico generale in una ampia gamma di neoplasie quali polmone, prostata, fegato, cute, stomaco, vescica, cervello, bocca e sangue) e spasmi da colon / esofago e gastroduodenoscopie (Bharat B. Aggarwal).

DROGA
Foglie.

COSTITUENTI ATTIVI
Olio essenziale (0,5-4%): mentolo* (40%), esteri del mentolo (mentone, 15-25%), acetato di mentile, isomentone, mentofurano (responsabile del sapore, 1-2%), pulegone, neomentolo, piperitone, carburi..; tannini (6-12%), sostanze amare, flavonoidi: eriocitroside, glucosidi del luteolo, apigenina (BDZ like), diosmetolo, flavoni tri- e tetrametossilati lipofili; triterpeni: acido ursolico° e oleanolico; carotenoidi, acido rosmarinico# e acidi fenoli (fino al 7%).

USO DELLA TISANA
Disturbi gastrointestinali e delle vie biliari; flogosi delle vie aeree superiori, normorespiratoria, nevralgie, dispepsie transitorie e coliti.

DOSE CONSIGLIATA
1,5g di droga in 200ml di acqua bollente in infusione per 15 minuti; 2 volte al giorno dopo i pasti.

DROGHE ASSOCIATIVE
Melissa officinalis, Carum carvi, foeniculum vulgare e Chamomilla recutita per l’azione carminativa/digestiva sinergica.

PRECAUZIONI D’USO
In tisana, alle dosi indicate nessuna, infatti è definita dall’ FDA come GRAS. La tossicità riguarda l’olio essenziale; da evitare la somministrazione in soggetti con ernia iatale, gastroduodenale, reflusso gastroesofageo, colecistiti, calcoli biliari e nefritici per le azioni farmacologiche dirette a questi organi. La ricchezza in tannini del fitocomplesso non si adatta a pazienti anemici (ferroprivi), con costipazione o malnutriti. L’uso prolungato delle foglie è stato segnalato portare a insonnia. Vietato l’uso in età pediatrica per segnalazioni di spasmo fatale della glottide per inalazioni corrispettive ad o.e. di menta 2g.