ORTHOSIPHON
(Orthosiphon stamineus Benth.)
STORIA
Le foglie della pianta di Orthosiphon, chiamato anche tè di Java, per le sue proprietà viene impiegata in erboristeria per incrementare la diuresi nelle malattie di natura batterica ed infiammatoria a carico delle vie urinarie. È pertanto consigliata nel trattamento delle infiammazioni del tratto urinario e, come coadiuvante, nel trattamento dell’ipertensione. Il tè di Giava risulta utile anche nel trattamento della gotta. L’aumentata escrezione di cloruri, urea e cataboliti va ad influenzare anche la dissoluzione più o meno completa dei depositi colesterici, per cui può essere impiegato come coadiuvante nel trattamento dell’ ipercolesterolemia. Il nome malese della pianta, Koemis Koettjing, allude alla forma del fiore: il tubo della corolla lungo e stretto è oltrepassato da quattro stami altrettanto lunghi, per questo è conosciuto anche come “baffo di gatto”.
DROGA
Foglie.
COSTITUENTI ATTIVI
Sali di potassio (3%), olio essenziale (0,2-0,6 ml/Kg), composti fenolici, esteri caffeici (acido rosmarinico, acido mono- e di-caffeil tartarico) e derivati dell’acido litospermico (8%); cromeni.
USO DELLA TISANA
Cistiti, nefrolitiasi, piccola insuff. epatica, coadiuvante antipertensivo e anticolestemico.
DOSE CONSIGLIATA
Fino a 12g/die, 2g per 150ml di acqua bollente in infusione per 5/10 minuti.
DROGHE ASSOCIATIVE
Nelle cistiti: Arctostaphylos uva ursi, Vaccinium macrocarpon, Solidago virgaurea, Vaccinium vitis idaea…; nella nefrolitiasi: Herniaria glabra, Ruscus aculeatus, Curcuma longa, Levisticum officinalis e Lespedeza capitata.
PRECAUZIONI D’USO
Nessuna, alla posologia indicata; assumere la tisana previo giornaliero sufficiente apporto di liquidi. Porre particolare attenzione ai soggetti in cura con farmaci diuretici e antipertensivi di sintesi per sommazione d’effetto. Vietata ai pazienti in cura con farmaci digitalici. Controindicata in persone affette da insufficienza cardio-renale.