ARTIGLIO DEL DIAVOLO
(Harpagophytum procumbens DC.)
STORIA
Diffuso nell’Africa Sud-Occidentale ed in particolare nel deserto del Kalahari, nelle steppe della Namibia e nel Madagascar, l’artiglio del diavolo deve il suo nome alle quattro appendici dure e nastriformi della radice secondaria, detta anche “radice di Windhoek”, capitale della Namibia. Il nome della pianta deriva dal termine greco harpagos che significa proprio “rampino”. Queste escrescenze sono dotate di robusti uncini che, penetrando nel corpo o nelle zampe degli animali, procurano serie ferite, costringendoli a compiere una danza che può portarli anche alla morte; ecco perché “del diavolo”. La parte usata a scopo medicamentoso deriva dalle escrescenze laterali della radice (dette radici secondarie) che contengono alte percentuali di principi attivi. Nella medicina tradizionale sud-africana l’artiglio del diavolo viene utilizzato da secoli per la cura di malattie reumatiche, dolori articolari, febbre e fastidi allo stomaco. Ciò che è stato constatato empiricamente dalle popolazioni locali ed è stato poi confermato dagli studi di Schmidt e Selye (XIX sec. d. C.) che li hanno condotti allo scoperta dei tre glicosidi ritenuti responsabili degli effetti analgesici e antipiretici dell’arpagofito. La pianta è stata introdotta in Europa nel 1953 da O.H. Volk. Per le sue proprietà è definito “cortisone vegetale”.
DROGA
Radici secondarie.
COSTITUENTI ATTIVI
Iridoidi totali (0,5-3%) di cui arpagoside è maggioritario, arpagide, procumbide e 8-paracumaroil-arpagide. Fitosteroli liberi ed eterosidici, flavonoidi, esteri eterosidici o fenilpropanici, stachiosio e raffinosio (glucidi).
USO DELLA TISANA
Affezioni reumatologiche articolari, infiammazioni, dispepsie e spasmi intestinali.
DOSE CONSIGLIATA
Inappetenza, 1,5g/die; tutti gli altri usi, 4,5g/die; lasciare in infusione per 10-15 minuti tenendo coperto. Filtrare e bere 2-3 tazze al giorno lontano dai pasti. Data l’amarezza dell’infuso, è necessario edulcorare a piacere. La tisana annerisce col tempo per polimerizzazione delle genine liberate e per idrolisi degli iridoidi.
DROGHE E FARMACI ANTAGONISTI
FANS, ipotensivi, antiaritmici, ipoglicemizzanti, beta-bloccanti, antiaggreganti e anticoagulanti (rischio di emorragie/porpora).
PRECAUZIONI D’USO
Artiglio del diavolo è in grado di stimolare la produzione dei succhi gastrici e della bile. Tale caratteristica rende i rimedi erboristici a base di Arpago controindicati in caso di gastrite o ulcere gastriche e duodenali. Per tutti gli altri pazienti si consiglia l’assunzione a stomaco pieno. In caso di litiasi biliare si necessita della prescrizione medica. Evitare in pazienti con reflusso gastro-esofageo. Per l’azione ossitocica è vietato l’uso in gravidanza.