MELISSA

MELISSA

MELISSA

(Melissa officinalis L.)

Antispasmodica*, coleretica, emmenagoga, antibatterica*, antiacida, ansiolitica* e sedativa*. Ė stato dimostrato che i flavonoidi e i triterpeni hanno azione antistaminica. L’acido rosmarinico e i prodotti di ossidazione fenolica, possiedono una debole azione antitiroidea impedendo il legame dell’ormone ipofisario stimolante della tiroide (TSH) con i recettori di membrana specifici. La frazione polifenolica e l’olio essenziale attività antivirale specifica contro Herpes virus.

STORIA
Il nome greco deriva da melìssa=ape, a sua volta derivato da meli= miele. Nella mitologia greca è figlia di Melisseo, re di Creta; sorella di Amaltea, allevò con lei Zeus. È conosciuta nel mondo fitoterapico da molti secoli; Melissa officinalis fu introdotta in medicina come «rimedio moralmente esilarante e confortatore dei nervi». Dioscoride (I sec. d.C.) affermò che «disostruisce i condotti cerebrali e caccia la tetraggine prodotta dall’ispessimento del fluido nervoso». Galeno (III sec. d.C.) ed Avicenna (XI sec. d.C.), sostenevano che la melissa «ha la meravigliosa proprietà di rallegrare e confortare il cuore». Gli Arabi la introdussero in Spagna intorno al 960 d.C. e tutto fa supporre che i medici benedettini la trasferirono poi a nord delle Alpi. Serapio (XIII sec. d.C.) sostenne che alleviava le inquietudini e le tristezze del cervello prodotte da “umori melanconici”. Paracelso (XV sec. d.C.) la consigliava in caso di malattie per «difetto di energia cerebrale». L’alcolato di melissa, inventato dai Carmelitani Scalzi di Rue De Vaugirard a Parigi nel 1611, era un rimedio popolare per tutte le classi sociali ( usata dal mal di denti, alle sincopi, alle crisi di nervi, ecc.). L’azione spasmolitica sarebbe attribuito all’attività antitiroidea soprattutto antitireotropica (TSH). L’essenza di Melissa agisce a livello del lobo limbico del SNC, cui competono il coordinamento delle funzioni vegetative nonché l’azione protettiva da stimoli abnormi della periferia, garantendo un’attività sedativa utile nelle distonie neurovegetative. Assieme alla Valeriana ed alla Passiflora, viene indicata come pianta sedativa utile nel trattamento della sindrome clinica dell’iperattività infantile.

DROGA
Foglie.

COSTITUENTI ATTIVI
Olio essenziale* (0,05-0,1%) contenente citronellale, citrale A e B, acetato di eugenolo e geraniolo, altri mono e sesquiterpeni (β-cariofillene, germacrene D); acidi triterpenici (ac. ursolico, ac. oleanolico, ac. pomolico); acidi polifenolici con legame glicosidico (ac.rosmarinico, ac.clorogenico, ac.caffeico, ac.ferulico, ac.protocatechico); flavonoidi (luteolina, luteolin 7-O-beta-D-glucopiranoside, apigenin 7-O-beta-D glucopiranoside, luteolin-7-O-beta-D-glucuronopiranoside, luteolin 3’-O-beta-D-glucuronopiranoside, luteolin 7-O-beta-D-glucopiranoside-3’-O-beta-D-glucuronopira-noside, quercitroside, rhamnocitrina, isoquercitrina e cinaroside; tannini e polisaccaridi.

USO DELLA TISANA
Disturbi del sonno di origine nervosa; disturbi funzionali gastrointestinali con somatizzazione gastrica; influenza, febbre e raffreddore. Stati neurodistonici anche dei bambini a carattere cardio-intestinale. Sindromi ansiose e ansiose-depressive; piccola insufficienza epatica, discinesie biliari. Manifestazioni dolorose di origine nervosa (psicosomatismi cardiaci quali palpitazioni, extrasistoli, tachicardia), vertigini, ronzii ed acufeni psicogeni originati da stress e forti emozioni; emicranie di origine nervosa. Distonie neurovegetative della menopausa e della sindrome premestruale (dismenorree); forme algiche in genere ed herpes labiale.

DOSE CONSIGLIATA
Versare le foglie (1,5-4g ) in acqua bollente (150 ml) e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 5 min. Filtrare l’infuso e bere in caso di crampi addominali, colite spastica, nervosismo e nevralgie. Dopo i pasti per digerire. Prima di andare a dormire per l’azione rilassante e blandamente sedativa.

DROGHE ASSOCIATIVE
Mentha piperita, Chamomilla recutita, Carum carvi e Foeniculum vulgaris per le proprietà digestive/carminative.

PRECAUZIONI D’USO
Nessuna alla posologia indicata; inserito nell’elenco GRAS della FDA. Non utilizzare in dosi eccessive in caso di ipotiroidismo (OE); può provocare irrigidimento e sonno con rallentamento del respiro ed ipotensione; pazienti affetti da glaucoma devono evitare, a scopo precauzionale, l’assunzione di o. essenziale in quanto gli estratti provocano innalzamento della pressione intraoculare (un solo caso segnalato). L’EMEA sconsiglia l’uso della pianta in gravidanza, allattamento e nei bambini con età inferiore ai 12 anni. Mills e Bone la ritengono invece sicura.

NOTE
Melissa (grazie a geraniale e nerale, deboli inibitori dell’acetilcolinesterasi) influenza l’attività colinergica e si stà sperimentando nei deficit cognitivi e mnemonici (AD) di entità lieve.