Intervista alla Dottoressa Paola Paltrinieri: il cuore della Tisana
La Dottoressa Paola Paltrinieri è docente e coordinatore didattico di "Accademia della Tisana" dal 2015. Il suo curriculum, fatto di lavoro ed impegno, ci parla di una persona che non fa solo una professione, ma che segue una vocazione: la divulgazione scientifica della Fitoterapia.
Il costante aggiornamento tecnico-scientifico e la passione lavorativa la portano ad organizzare un Congresso di Fitoterapia in collaborazione con l'Università di Modena e Reggio Emilia nel 2010 ("La scienza delle piante officinali: passato, presente e futuro") e a svolgere diversi incarichi di docenze a contratto con l'Università di Modena e Reggio Emilia negli anni a seguire (corso di laurea in Scienze e Tecniche Erboristiche e Master in Medicine non convenzionali nell'assistenza ostetrica ed infermieristica).
Partecipa come docente o relatore a corsi ECM per medici.
Coautrice di testi e Socio fondatore dell'Associazione culturale ConTatto, che si occupava di divulgazione dei principi della salute naturale attraverso corsi e conferenze aperte al pubblico.
Una donna con idee grandi e importanti che porta avanti con dedizione.
Se hai avuto la fortuna di conoscerla, quello che colpisce di lei è la straordinaria freschezza. Una persona con il dono di metterti subito a tuo agio e dotata di una grande umiltà.
Come lei stessa dice, dal corso di formazione LA TISANA sono già nati dei seminari di approfondimento riservati agli studenti dei corsi già conclusi. Questi percorsi formativi aggiuntivi sono l'espressione delle necessità dichiarate dagli studenti stessi. Il corso LA TISANA, come abbiamo sempre detto, nasce e cresce grazie alla collaborazione di tutti.
Ecco alcune domande fatte alla Dottoressa Paltrinieri che ti aiuteranno a capire se questo corso è quello che davvero stavi cercando.
Il corso di formazione LA TISANA: com'è nata l'idea?
È nata da un pensiero condiviso con Mauro Cornioli. Inizialmente era stato pensato come seminario da portare nelle sedi dei diversi corsi di laurea In Scienze e Tecnologie Erboristiche (STE).
In breve tempo, però, il numero delle sedi si è ridotto fortemente, quasi della metà, quindi il progetto è stato rivisto e allargato.
Perché, secondo te, c'è bisogno di questo corso?
Essendo convenzionata con l'Università di
Modena da molti anni per i tirocini
professionali degli studenti e avendo fatto parte del
comitato d'indirizzo del corso di laurea in STE (vedi sopra), ho
avuto modo di riscontrare in maniera evidente la lacuna
formativa nel campo delle erbe in taglio tisana, sia come
riconoscimento che come pratica della miscelazione.
La formazione universitaria per erboristi e
farmacisti non prevede, se non marginalmente, questo
aspetto.
Qual è l'obiettivo principale del corso?
Il corso si realizza nel titolo: LA TISANA. Si accompagnano gli studenti verso un'intima conoscenza delle piante in taglio tisana (odori, sapori, colori) per poi introdurre ai criteri della loro miscelazione (sinergia di fitocomplessi). Le nozioni teoriche e pratiche rendono lo studente in grado di formulare estemporaneamente le tisane più indicate per le esigenze di ogni cliente.
Diciamo sempre che questo corso è basato sullo scambio
delle esperienze.
Un docente con molta esperienza come te cosa si porta a casa di
questo corso?
Da ogni nuovo ciclo porto a casa la gioia di aver condiviso la mia passione con nuovi "passionari". Quando ci si confronta con altri professionisti, siano essi docenti o studenti, ci sono sempre nuove idee o spunti di riflessione, perché ognuno di noi ha delle piante preferite (o del cuore) e delle tradizioni d'uso della propria zona d'appartenenza. Gli scambi di questo tipo sono sempre stimolanti e promotori di nuove e stimolanti ricerche.
Cosa si potrebbe ancora aggiungere al corso LA TISANA?
Sicuramente il primo corso è un buon trampolino di lancio per nuovi argomenti che non possono essere affrontati in soli tre giorni. Già nel primo seminario abbiamo affrontato tematiche di integrazione, ma posso prevedere la programmazione di almeno altri sei seminari per completare gli apparati e le problematiche "maggiori" che ancora non siamo riusciti ad affrontare, senza escludere la possibilità di ulteriori seminari e/o corsi di approfondimento .
Nell'ipotesi di effettuare un corso di secondo livello al castello di Galbino, avrei l'idea di proporre almeno una mezza giornata di erborizzazione (identificazione delle piante spontanee) nei dintorni, compatibilmente con la stagione.
Queste sono le parole della nostra docente Paola, quindi che ne pensi? Ti piacerebbe unirti a noi?